Il cambiamento generazionale nella medicina italiana: L’Intervista con la Dottoressa Rosa Scurti

Il tema dell’invecchiamento della popolazione medica in Italia è uno dei temi più caldi e rilevanti nel panorama sanitario contemporaneo.

Oggi su Casa Radio, nella rubrica Bricks and Music, condotta da Paolo Leccese ed Emiliano Cioffarelli, è stata ospite la Dottoressa Rosa Scurti, Presidente della sezione Abruzzo, Marche e Molise della SIGOT (Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio).

L’intervista ha offerto uno spaccato illuminante sullo stato attuale della medicina geriatrica in Italia, sulla necessità di un cambio generazionale e sull’adattamento dei pazienti anziani alle nuove tecnologie.

La popolazione medica più vecchia d’Europa

Durante la trasmissione, Paolo Leccese ha aperto l’intervista con un dato preoccupante: la popolazione medica italiana è la più vecchia d’Europa. La Dottoressa Scurti ha confermato questa realtà, definendola un “triste primato”. L’età avanzata dei medici italiani può essere vista come un valore aggiunto per quanto riguarda l’esperienza clinica e la conoscenza accumulata. Tuttavia, comporta anche delle criticità, soprattutto in un contesto in cui il carico di lavoro è elevato e la necessità di nuove competenze – specialmente quelle tecnologiche – è sempre più pressante.

“Il medico anziano è certamente più rassicurante per molti pazienti, grazie all’esperienza e alla sicurezza che trasmette”, ha spiegato la Dottoressa Scurti, “ma è anche vero che questo tipo di medico è spesso più stanco e fatica ad adeguarsi alle innovazioni tecnologiche necessarie nella pratica quotidiana”. Secondo la Scurti, i giovani medici, invece, hanno una prontezza culturale e tecnologica superiore, fondamentale nel contesto odierno in cui la medicina è strettamente connessa con le nuove tecnologie.

La difficoltà di accettare il cambiamento: Medici e Pazienti

Uno dei punti cruciali toccati durante l’intervista riguarda l’accettazione del cambiamento generazionale da parte sia dei medici anziani sia dei pazienti. Leccese ha sollevato una domanda molto interessante: “Siamo pronti noi pazienti ad accettare questo cambio generazionale?” La risposta della Dottoressa Scurti è stata duplice. Da un lato, ha sottolineato come i pazienti spesso preferiscano essere seguiti da medici più anziani, associando l’età all’esperienza e quindi a una maggiore affidabilità. Dall’altro, ha riconosciuto che i medici giovani portano con sé un approccio più dinamico e moderno, che può rappresentare una risorsa fondamentale per il futuro della medicina italiana.

Il ruolo della tecnologia nella medicina Geriatrica

Nel corso della discussione, è emerso un altro tema cruciale: il ruolo delle nuove tecnologie nella medicina, specialmente nella gestione dei pazienti anziani. La Dottoressa Scurti ha evidenziato come la tecnologia possa rappresentare una chiave di volta per migliorare l’assistenza sanitaria agli anziani. “Noi medici più anziani abbiamo maggiore difficoltà ad entrare nelle logiche della globalizzazione e dell’innovazione tecnologica”, ha ammesso, “mentre i giovani medici sono più abili a sfruttare questi strumenti a beneficio dei pazienti”.

La telemedicina, in particolare, è stata indicata come una delle più grandi opportunità per migliorare la gestione dei pazienti anziani, consentendo loro di essere curati e seguiti direttamente a casa, evitando inutili ospedalizzazioni. Tuttavia, la Dottoressa Scurti ha anche sottolineato come l’adozione di queste tecnologie sia ancora limitata in alcune aree, come l’Abruzzo, dove il digitale fatica a penetrare. “Credo che, se educati, gli anziani possano essere molto duttile e aperti all’uso delle nuove tecnologie”, ha affermato, aggiungendo che il supporto dei caregiver – figli e nipoti – rappresenta un elemento chiave per superare le barriere tecnologiche.

Medicina tradizionale e rimedi della nonna: Un equilibrio possibile?

Un altro aspetto interessante trattato durante l’intervista è stato il rapporto tra medicina tradizionale e rimedi della nonna. La medicina geriatrica si trova spesso a dover coniugare approcci diversi, bilanciando l’uso di farmaci con soluzioni meno invasive e più naturali. La Dottoressa Scurti ha spiegato come la popolazione anziana sia spesso caratterizzata da una “multimorbidità”, ovvero la presenza di più patologie croniche che richiedono una gestione complessa e integrata.

“Forse sarebbe meglio un ritorno ai rimedi della nonna, laddove possibile”, ha commentato. Tuttavia, ha ribadito l’importanza di un uso appropriato della farmacologia, cercando di evitare il cosiddetto “polifarmaco”, che è spesso causa di complicazioni nei pazienti anziani. “Noi geriatri siamo molto orientati verso la semplificazione della terapia farmacologica”, ha aggiunto, evidenziando come l’obiettivo sia quello di migliorare la qualità della vita degli anziani, riducendo al minimo gli effetti collaterali dei farmaci.

Ospedalizzazione vs. cure domiciliari: dove è meglio curare gli anziani?

Uno dei temi più delicati trattati durante l’intervista è stato quello dell’ospedalizzazione degli anziani. Con la notizia recente della tragica morte di una bambina a Genova, rimandata a casa dopo una visita ospedaliera, Leccese ha chiesto alla Dottoressa Scurti quale sia la situazione per gli anziani: è meglio curarli a casa o in ospedale?

La risposta è stata chiara: “L’anziano è meglio curarlo a casa, laddove possibile”. La Dottoressa ha spiegato come l’ospedalizzazione dovrebbe essere limitata ai casi acuti, mentre le patologie croniche potrebbero essere gestite più efficacemente a domicilio, grazie anche al supporto della telemedicina. “La telemedicina può essere di fondamentale aiuto per monitorare il paziente nel suo ambiente, evitando lo stress e i rischi legati all’ospedalizzazione”, ha detto.

Tuttavia, ha anche sottolineato l’importanza di garantire una corretta presa in carico del paziente. “Il paziente anziano è un paziente complesso, che non può essere gestito guardando solo all’evento acuto, ma deve essere considerato nella sua interezza, tenendo conto delle sue patologie croniche, del contesto sociale e familiare in cui vive”, ha dichiarato.

La complessità del paziente geriatrico: un approccio integrato

La medicina geriatrica è una medicina della complessità. La Dottoressa Scurti ha spiegato come il paziente anziano non sia semplicemente un adulto con più anni, ma rappresenti una categoria a sé stante, con caratteristiche e bisogni specifici. “Il paziente geriatrico è caratterizzato da una molteplicità di patologie che interagiscono tra loro, creando una complessità clinica che richiede un approccio integrato e multidisciplinare”, ha detto.

Questa complessità non riguarda solo l’aspetto clinico, ma anche il contesto sociale e familiare del paziente. “Un paziente anziano può essere solo o vivere in una struttura, e questo influisce profondamente sulla sua gestione clinica”, ha spiegato. La presa in carico globale del paziente – che tenga conto non solo delle sue patologie, ma anche del suo contesto di vita – è fondamentale per garantire un’assistenza efficace e umana.

Verso una nuova era della geriatria: La Legge Delega sulle politiche dell’anziano

La Dottoressa Scurti ha concluso l’intervista parlando delle prospettive future per la geriatria in Italia, facendo riferimento alla nuova legge delega sulle politiche dell’anziano, la Legge 33, approvata a marzo di quest’anno. Questa legge rappresenta un passo importante verso una maggiore attenzione alla qualità della vita degli anziani, promuovendo la permanenza a domicilio e l’uso delle nuove tecnologie per migliorare l’assistenza sanitaria.

“La nostra società, la SIGOT, si fa promotrice di questa linea di intervento, cercando di garantire la permanenza del paziente al domicilio, ma assicurando al contempo una presa in carico globale”, ha affermato. Questo approccio è fondamentale per rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia e che ha bisogno di cure sempre più personalizzate e integrate.

Conclusioni: Un futuro di sfide e opportunità per la Medicina Geriatrica

L’intervista con la Dottoressa Rosa Scurti ha offerto uno sguardo approfondito sulle sfide e le opportunità che la medicina geriatrica si trova ad affrontare in Italia. Il cambiamento generazionale è inevitabile, e è necessario che sia i medici che i pazienti siano pronti ad accoglierlo. La tecnologia può rappresentare una risorsa fondamentale per migliorare l’assistenza agli anziani, ma è altrettanto importante che questa venga utilizzata in modo appropriato e accessibile.

La Dottoressa Scurti ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato e multidisciplinare, che tenga conto non solo delle patologie del paziente, ma anche del suo contesto di vita. Solo in questo modo sarà possibile garantire un’assistenza sanitaria efficace e umana, capace di rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia e che ha bisogno di cure sempre più complesse e personalizzate.

L’invecchiamento della popolazione è una sfida che riguarda non solo il sistema sanitario, ma l’intera società. Come ha detto la Dottoressa Scurti, “La geriatria non è solo la medicina degli anziani, è la medicina del futuro”. Un futuro che richiede un impegno collettivo per garantire a tutti una vecchiaia dignitosa e serena.

Ascolta ora il Podcast:

BRICKS AND MUSIC | Rosa Scurti
Puntata del 07/10/24
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