Il dibattito sul Manifesto di Ventotene continua a essere un tema di grande attualità e ha suscitato, nelle ultime ore, polemiche e reazioni forti in Italia. L’intervento di Giorgia Meloni alla Camera dei deputati, in cui ha dichiarato che la visione dell’Europa proposta dal Manifesto non rappresenta quella che lei intende, ha scatenato un ampio confronto politico. Meloni ha criticato il testo redatto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, sostenendo che la loro idea di Europa, che immaginava una federazione continentale capace di superare gli Stati-nazione, non si accorda con la sua concezione di un’Europa più legata alla sovranità degli Stati membri.
Questa affermazione ha suscitato un’immediata reazione, soprattutto da parte della sinistra, che ha ritenuto le parole della Premier inaccettabili. In particolare, il deputato del Partito Democratico Federico Fornaro e’ intervenuto nel programma Buongiorno Italia di Casa Radio, dal direttore Giovanni Lacagnina, per rispondere alle dichiarazioni di Meloni con toni molto decisi e un forte disappunto.
Fornaro ha sottolineato che, pur essendo legittimo discutere su temi così rilevanti come la costruzione europea, la posizione della Premier va ben oltre un semplice punto di vista politico e giuridico. Secondo lui, Giorgia Meloni non può permettersi di “estrapolare” parti del Manifesto di Ventotene e presentarle come se quelle parole potessero giustificare una visione autoritaria o dittatoriale dell’Europa. In questo modo, Fornaro ha voluto ricordare il contesto storico in cui il Manifesto è stato redatto, ovvero durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’Europa era devastata dalla dittatura nazista e fascista, ed era ancora lontana dall’idea di una comunità politica unita.
Inoltre, Fornaro ha voluto rimarcare che gli autori del Manifesto di Ventotene, che hanno sacrificato molto per combattere contro il fascismo e il nazismo, sono considerati dai progressisti non solo come pensatori visionari, ma come veri e propri martiri della nostra storia. L’attacco a una figura simbolo della fondazione dell’Unione Europea, come Altiero Spinelli, per Fornaro va oltre la legittima critica politica ed è una mancanza di rispetto verso la memoria storica di chi ha combattuto per costruire una pace duratura in Europa.
Il deputato del PD ha anche voluto mettere in luce come la posizione di Meloni rischi di minare i principi stessi su cui si basa l’Unione Europea. “Non ti puoi permettere da Presidente del Consiglio di mettere in discussione queste fondamenta”, ha dichiarato, rimarcando che una dichiarazione simile non è soltanto una divergenza di opinione, ma una vera e propria trasgressione delle basi costituzionali che ci legano come nazione e come continente.
Fornaro ha quindi ribadito che l’Europa di oggi è molto distante dalla visione di Spinelli. “Siamo lontani, molto lontani”, ha affermato, facendo riferimento ai nazionalismi che stanno prendendo piede in molte nazioni dell’Unione Europea. Secondo Fornaro, è fondamentale lavorare per un’Europa che sappia resistere a questi fenomeni di ritorno al passato, e che continui a lottare contro la frammentazione. L’Europa unita di Spinelli, per lui, deve essere ancora l’obiettivo da perseguire. Per riuscirci, bisogna innanzitutto sconfiggere il ritorno dei nazionalismi, che non solo mettono in discussione la cooperazione tra i Paesi membri, ma rischiano di vanificare gli sforzi fatti in decenni di integrazione.
Una parte dell’intervista di Fornaro è stata dedicata anche alla questione della difesa europea. Il deputato ha sottolineato come la difesa dei singoli Stati non debba essere la risposta alla crescente instabilità internazionale, ma piuttosto una difesa comune. Fornaro ha esortato a una maggiore cooperazione tra i Paesi europei, per creare un sistema di difesa integrato, che non solo rafforzi l’unità europea, ma anche la sua capacità di affrontare le sfide globali, come la minaccia russa e altre problematiche geopolitiche. “La difesa europea deve essere una difesa comune”, ha affermato, dando chiara indicazione della sua visione di un’Europa più forte, coesa e pronta a rispondere alle sfide del XXI secolo.
Nel corso dell’intervista, Fornaro ha spiegato che la reazione di Meloni ha innescato un forte sentimento di rabbia tra molti parlamentari, non solo per la critica alla visione europea di Spinelli, ma anche per il tono con cui è stata pronunciata. Per il deputato, l’atteggiamento della Premier ha suscitato una reazione emotiva, che è andata al di là di una semplice discussione politica. Questo ha portato a una riflessione più profonda sulla direzione che l’Italia e l’Europa stanno prendendo, e su quanto sia fondamentale tutelare la memoria storica e le radici ideologiche dell’Unione Europea.
Infine, Fornaro ha voluto fare chiarezza sulla sua posizione riguardo alla polemica: “Non ho insultato nessuno, questa è la verità dei fatti”, ha detto, difendendo il suo intervento durante il dibattito. Per lui, infatti, non si è trattato di un attacco personale a Giorgia Meloni, ma piuttosto di una ferma difesa delle idee e dei valori che, secondo lui, dovrebbero essere alla base della costruzione europea. Il deputato ha sottolineato che la sua intenzione non era quella di offendere, ma di sottolineare la gravità di un discorso che mette in discussione l’eredità di chi ha lavorato per costruire l’Europa pacifica e unita che conosciamo oggi.