ROMA – La sfida per il futuro del gioco pubblico in Italia passa per un crocevia delicato: conciliare legalità, sostenibilità economica e tutela delle persone più vulnerabili. È questo l’obiettivo che ha animato il convegno “Strategie e innovazione per il gioco responsabile. Le persone al centro di un’industria sostenibile”, promosso da NOVOMATIC Italia presso la Lanterna di Roma. Un evento che ha riunito esponenti del mondo scientifico, istituzioni, associazioni dei consumatori, enti di ricerca e imprese del settore, per riflettere e proporre un nuovo approccio integrato nella gestione del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA).
Il peso del fenomeno: numeri e ricadute sociali
Nel 2024, il gioco pubblico su rete fisica ha generato un valore aggiunto di 20,8 miliardi di euro, pari all’1,1% del PIL, coinvolgendo oltre 324mila posti di lavoro lungo l’intera filiera. Il gettito erariale è stato pari a 9,2 miliardi di euro, ossia l’88% del totale delle entrate da gioco, con una netta prevalenza del gioco fisico rispetto a quello digitale.
Ma dietro i numeri si nascondono anche ombre e criticità. Secondo le ultime stime, in Italia oltre un milione e mezzo di cittadini sono giocatori problematici, e tra questi circa 200mila rientrano nei criteri clinici per il DGA. Una condizione psichiatrica che si manifesta attraverso un comportamento disfunzionale e compulsivo, con pesanti ricadute su salute mentale, relazioni sociali, indebitamento e marginalità.
Il ruolo della scienza: prevenzione e cura in un’ottica multidisciplinare
“Il disturbo da gioco d’azzardo è spesso associato a depressione, ansia, disturbi da uso di sostanze e persino rischio suicidario – ha spiegato il professor Giovanni Martinotti, psichiatra e docente all’Università G. d’Annunzio di Chieti –. Può essere causa o conseguenza di altre patologie e per questo servono strategie integrate: prevenzione precoce, educazione ai rischi, autoesclusione, terapia psicologica e, in casi selezionati, trattamento farmacologico e brain stimulation.”
Alla tavola rotonda inaugurale, moderata dal giornalista scientifico Daniel Della Seta, hanno preso parte anche la professoressa Giulia Donadel (Tor Vergata), Raffaella Grisafi (Konsumer Italia) ed esperti dell’AUSL Romagna, che hanno illustrato il modello locale di prevenzione e trattamento attivo sul territorio.
L’innovazione tecnologica: IA e riconoscimento facciale per fermare il gioco compulsivo
Il tema più innovativo è stato affrontato nella seconda sessione, dove Mara Di Lecce e Jessica Cozzi di NOVOMATIC Italia hanno presentato un sistema basato su intelligenza artificiale e riconoscimento facciale, in grado di individuare comportamenti a rischio e bloccare in tempo reale l’accesso al gioco da parte di soggetti fragili. Una tecnologia pensata non solo per impedire derive patologiche, ma anche per contrastare l’accesso dei minori alle slot machine e ai punti gioco.
Il sistema è capace di inviare alert personalizzati all’utente e agli operatori di sala, suggerendo pause, monitorando i segnali di allarme e favorendo l’intervento tempestivo. In prospettiva, potrebbe essere esteso a tutte le sale gioco del territorio nazionale, collegando i dati in tempo reale e garantendo un presidio costante della salute pubblica.

Economia e responsabilità: l’analisi Nomisma
Nella terza sessione, Emanuele Di Faustino, responsabile area industria e servizi di Nomisma, ha presentato il nuovo rapporto sul valore economico e sociale del gioco pubblico su rete fisica, realizzato in collaborazione con NOVOMATIC Italia. Il documento sottolinea non solo l’importanza del comparto per le casse dello Stato, ma anche la necessità di riforme strutturali per evitare il proliferare del gioco illegale e delle situazioni di rischio.
Il confronto istituzionale: un riordino nazionale per il settore
La giornata si è chiusa con una tavola rotonda istituzionale, moderata da Massimo Amorosini di Fortune Italia, che ha visto la partecipazione di figure chiave come Giovanni Kessler (ACADI), Mario Lollobrigida (Agenzia Dogane e Monopoli), Guido Quintino Liris (Senato), il Gen. B. Mora (GDF), Elena Murelli, Fausto Orsomarso e Giorgio Salvitti.
“È necessario un riordino complessivo del settore, che superi l’attuale frammentazione normativa – ha dichiarato il Senatore Salvitti –. Il ricavato del gioco potrebbe essere reinvestito proprio per la tutela della salute pubblica, attraverso un tavolo parlamentare intersettoriale che metta insieme salute, finanza e innovazione.”
L’industria al servizio della collettività
Per Markus Buechele, CEO di NOVOMATIC Italia, l’incontro ha rappresentato “una tappa fondamentale per costruire un percorso condiviso tra imprese, istituzioni e comunità scientifica. Il nostro Gruppo è pronto a offrire soluzioni tecnologiche sostenibili, basate su intelligenza artificiale e machine learning, che possano diventare strumenti reali di prevenzione e di tutela.”
Verso un modello integrato e sostenibile
Il messaggio emerso è chiaro: il gioco pubblico, se gestito con responsabilità, può essere una risorsa per il Paese, ma deve evolversi verso un modello integrato di prevenzione, trasparenza e innovazione tecnologica. Le tecnologie esistono, le competenze ci sono, la volontà politica sembra matura: ora serve una governance unitaria e una riforma organica, per restituire al gioco il suo significato più autentico – intrattenimento, legalità e tutela sociale.