La puntata di Bricks and Music condotta da Paolo Leccese ed Emiliano Cioffarelli, ha regalato un dialogo denso di spunti, riflessioni e visioni sul futuro dell’architettura e dell’innovazione. Protagonista dell’intervista è stato Paolo Anzuini, architetto e inventore, figura poliedrica capace di coniugare creatività, rigore tecnico e una visione lucida sull’evoluzione delle città e delle professioni tecniche.

È stato proprio Paolo Anzuini, nel corso della prima parte dell’intervista, a presentarsi con un appellativo ricco di significato: architetto e inventore. Una definizione che va oltre la retorica per attestarsi come titolo giuridicamente riconosciuto, registrato a livello internazionale in oltre 200 Paesi. L’inventore, sottolinea Anzuini, è colui che contribuisce al progresso con soluzioni inedite, talvolta rivoluzionarie, e in Italia questa figura ha radici antiche: basti pensare che il primo brevetto per invenzione fu concesso a Filippo Brunelleschi per un sistema di sollevamento dei materiali utilizzato nella costruzione della cupola del Duomo di Firenze.
Un’eco storica che si riflette nella modernità della visione di Anzuini, impegnato oggi anche nell’incubatore Lympha, un’iniziativa promossa dell’Ordine degli Architetti di Roma che punta a stimolare e sostenere soluzioni innovative per problematiche urbane. Lympha, come spiegato durante la diretta, si occupa di tematiche cruciali come l’abitare temporaneo per persone senza fissa dimora, i servizi igienici pubblici e l’infrastruttura per la mobilità elettrica, con colonnine di ricarica nei contesti urbani. È qui che l’architettura incontra il sociale, l’etica si fonde con la tecnica e l’invenzione diventa strumento concreto per migliorare la qualità della vita.
Uno dei momenti centrali dell’intervista è stato dedicato al rapporto tra invenzione e intelligenza artificiale. Una domanda che oggi attraversa trasversalmente molte discipline, e che nell’ambito architettonico assume contorni specifici. Anzuini è chiaro: “L’intelligenza artificiale, al momento, non ha capacità inventiva autonoma”. Tuttavia, il suo valore come strumento di supporto per architetti, ingegneri e progettisti è già evidente.
Un esempio concreto è quello della stazione Termini, progettata oltre 70 anni fa per un numero di passeggeri radicalmente diverso da quello attuale: oggi, accoglie quasi un milione di persone al giorno. Se si fosse potuto prevedere, con modelli predittivi basati sull’IA, l’evoluzione dei flussi urbani, probabilmente le scelte progettuali sarebbero state diverse.
L’intelligenza artificiale, dunque, rappresenta una risorsa preziosa per prevedere l’uso futuro degli spazi, simulare scenari e ottimizzare l’efficienza delle infrastrutture. Ma resta all’uomo, e in particolare ai progettisti, il compito di tracciare la visione e dettare la direzione.
La casa, l’architettura e l’innovazione non sono più solo temi di nicchia, ma ingredienti fondamentali per costruire – insieme – il futuro delle nostre comunità.
Ascolta la puntata completa su Casa Radio e resta sintonizzato per la prossima intervista con Paolo Anzuini, dove parleremo di nuove invenzioni, città sostenibili e del ruolo della creatività tecnica nell’era digitale.