Il Senatore di Fratelli d’Italia Bartolomeo Amidei, ospite di Buongiorno Italia su Casa Radio, ha offerto una lettura ampia e articolata del momento politico che sta attraversando il Paese. Nell’intervista condotta dal direttore Giovanni Lacagnina, l’esponente di FdI ha analizzato, con il suo consueto tono diretto e pragmatico, una serie di questioni che oggi plasmano il dibattito pubblico: la lettura del voto regionale, l’avanzare dell’astensionismo, la tenuta del sistema sanitario, il via libera europeo alla legge di bilancio, la riforma della giustizia e, infine, la battaglia contro il femminicidio. Un percorso denso, che restituisce un quadro complesso ma lucido delle sfide che attendono l’Italia.
Amidei, ha inaugurato il suo ragionamento partendo dalle recenti elezioni regionali, soffermandosi in particolare sul Veneto, regione che rappresenta le sue radici politiche e culturali. Ha ricordato come quella terra conservi un’identità politica peculiare, segnata da un forte spirito autonomista e da una tradizione amministrativa radicata nella concretezza. In questo contesto, la lunga esperienza di Luca Zaia — tre mandati consecutivi alla guida della Regione — ha lasciato una traccia profonda, fatta di organizzazione, efficienza e capacità di ascolto dei territori. Il passaggio al candidato Stefani, secondo il senatore veneto, è stato interpretato dagli elettori come una naturale continuità, un proseguimento di un percorso già delineato e riconosciuto.
Il Senatore di FdI ha evidenziato come il blocco politico del centrodestra in Veneto rimanga stabile, spesso oltre il 60%, un dato difficilmente scalfibile anche in un panorama nazionale in continuo movimento. In questo scenario, la crescita di Fratelli d’Italia assume un significato ancora più rilevante: cinque assessorati su dieci, deleghe di peso e una capacità di radicamento che il senatore definisce «solida e capillare». Ha sottolineato, inoltre, come nella sua provincia sia stata eletta una figura particolarmente apprezzata, destinata con ogni probabilità a un ruolo assessorile, segno — ha aggiunto — della fiducia che i cittadini hanno riposto nel partito anche nei centri più piccoli.
Tra i temi affrontati, uno dei più delicati è stato quello dell’astensionismo, fenomeno che il rappresentante della maggioranza considera un segnale di allarme non solo politico, ma culturale. Un tempo, ha ricordato, l’Italia registrava affluenze vicine all’80%. Oggi, invece, la partecipazione si assottiglia in modo sempre più evidente, soprattutto nelle nuove generazioni, con il rischio concreto di indebolire la legittimazione democratica. Una possibile soluzione, secondo il parlamentare, potrebbe essere l’introduzione di un election day unico, in grado di concentrare più consultazioni e ridurre la frammentazione degli appuntamenti elettorali, rendendo il voto più semplice e accessibile.
Il discorso si è poi spostato sul sistema sanitario, uno dei nodi più sensibili e discussi degli ultimi anni, ha spiegato che l’autonomia differenziata non ha la finalità di creare distanze tra Nord e Sud, come spesso viene sostenuto, ma di valorizzare le specificità dei territori, responsabilizzando le amministrazioni regionali. Ha portato come esempio il Veneto, riconosciuto a livello nazionale per la qualità del suo sistema sanitario, frutto di investimenti continui, attenzione ai servizi e politiche lungimiranti. Tuttavia Amidei non ha mancato di evidenziare le difficoltà che colpiscono altre regioni: liste d’attesa interminabili, personale insufficiente, strutture sotto pressione. Ha ricordato inoltre che il governo ha già destinato oltre dieci miliardi aggiuntivi per rafforzare il sistema sanitario, sottolineando come si tratti di risorse concrete e non di promesse astratte.
Un altro passaggio centrale dell’intervista ha riguardato il via libera della Commissione Europea alla legge di bilancio italiana. Una notizia che, secondo Amidei, ha ricevuto meno spazio del dovuto sui media nazionali. Per il senatore, l’approvazione rappresenta una sorta di “certificazione internazionale” delle scelte economiche compiute dall’esecutivo. Un risultato che consolida la credibilità del Paese nei tavoli europei e mette a tacere previsioni di bocciature o tensioni con Bruxelles che molti, negli ultimi mesi, avevano ipotizzato.
Ampio spazio è stato dedicato poi alla riforma della giustizia, con la recente approvazione della separazione delle carriere. Secondo Amidei,si tratta di una svolta storica e di uno dei provvedimenti più significativi degli ultimi anni. Il referendum previsto per marzo, ha spiegato, sarà un momento cruciale per gli italiani, chiamati a esprimersi su una riforma destinata a incidere profondamente sul rapporto tra cittadini e istituzioni. La separazione netta tra magistratura requirente e giudicante, secondo il parlamentare, consentirà un sistema più equilibrato, più trasparente e meno esposto a influenze interne.
Il capitolo finale, il più drammatico, è stato riservato al tema del femminicidio. La Camera ha appena approvato in via definitiva il nuovo Ddl, già votato dal Senato, e il senatore veneto ha ribadito con fermezza la necessità di un intervento strutturale. Il fenomeno, purtroppo, continua a crescere, e questo rende indispensabili non solo pene più severe, ma anche strumenti preventivi efficaci. Il provvedimento introduce misure innovative per individuare situazioni di pericolo prima che si trasformino in tragedie, rafforzando la capacità dello Stato di proteggere le donne. «Il rispetto verso le donne — ha sottolineato — è uno dei fondamenti della civiltà di un Paese. E l’Italia, per la sua storia e la sua identità democratica, ha il dovere morale di garantirlo».
Con lucidità, tono fermo e un approccio che alterna realismo e fiducia, Amidei ha delineato un Paese attraversato da sfide complesse ma non impossibili da affrontare. Una nazione consapevole delle proprie fragilità, ma pronta a superarle con riforme coraggiose, responsabilità istituzionale e una visione politica capace di guardare oltre l’immediato.










