Iniziamo dalla donna, Sara Colantonio, tra le massime esperte in Italia dell’applicazione di nuove tecnologie al campo medico e sanitario. Attualmente è Ricercatrice senior presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Pisa.
Colantonio dal 2013 al 2017 ha guidato un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea che ha sviluppato Wize Mirror, uno specchio multi sensore che attraverso l’analisi del volto e la valutazione dei dati con l’intelligenza artificiale aiuta l’individuo a migliorare il proprio stile di vita al fine di ridurre il rischio cardio-metabolico.
Il progetto si chiamava SEMEOTICONS – acronimo di SEMEiotic Oriented Technology for Individual’s CardiOmetabolic risk self-assessmeNt and Self-monitoring – ossia Tecnologia orientata alla Semeiotica per l’autovalutazione e l’automonitoraggio del rischio cardiometabolico individuale.
Il modo più efficace per limitare la crescita di queste malattie è sviluppare strategie personalizzate di prevenzione, che hanno lo scopo di correggere lo stile di vita e i fattori che aumentano la possibilità di sviluppare le malattie. Fattori quali obesità, sedentarietà, alimentazione scorretta, fumo e uso di sostanze alcoliche.
I ricercatori partendo dalla semeiotica medica, in cui il volto umano è un prezioso rilevatore dello stato di salute dell’individuo, mappano i segni del viso che vengono automaticamente valutati. I dati raccolti vengono elaborati e si ottiene un “indice di benessere” che descrive lo stato dell’individuo nel corso del tempo. All’utente arrivano poi messaggi e suggerimenti per correggere le abitudini nocive e mantenere un corretto stile di vita.
Progetti che mirano alla prevenzione delle malattie e al miglioramento della qualità della vita grazie a dispositivi che installeremo negli ambienti di vita quotidiana.
Come indicato da Colantonio in un’intervista di un paio di anni fa è plausibile che un giorno la miniaturizzazione dell’hardware e l’avanzamento dei sistemi di Intelligenza Artificiale permetterà che anche un cellulare o un tablet potranno raccogliere questi dati.
Attualmente possiamo già installare nelle nostre case e negozi degli specchi intelligenti, gli smart mirror. In questo caso hanno come obiettivi il migliorare l’esperienza d’acquisto o di visualizzare informazioni di vario genere, in pratica diventano degli hub per la smart home, mostrando aggiornamenti meteo, notifiche, informazioni sulla preparazione di cibi, suggerire routine di bellezza personalizzate basate su esigenze specifiche.
Gli smart mirror sono degli schermi interattivi che combinano superficie riflettente con tecnologie, quali RFID Radio-Frequency IDentification, IoT Internet of Things e intelligenza artificiale. Sulla superficie del display/specchio vengono mostrate tutta una serie di informazioni, e, grazie a funzionalità come il riconoscimento vocale e il touchpad integrato, l’utente può navigare con un tocco delle dita tra i prodotti, ricevere suggerimenti personalizzati e completare acquisti.
Diverse catene li hanno implementati in alcuni dei loro store. Wella e Adidas, ad esempio, utilizzano questa tecnologia per la simulazione di tagli di capelli o outfit in tempo reale.
Naturalmente i costi di questi dispositivi sono ancora elevati e ci vorrà ancora del tempo per una capillare diffusione negli ambienti domestici.
Le premesse economiche ci sono, come dimostra lo studio Smart Mirror Global Market Report 2023 di ReportLinker. Lo studio ha evidenziato che il valore di mercato è passato da 2,82 miliardi di dollari nel 2022 a 3,28 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 5,58 miliardi di dollari entro il 2028.
E se tutto questo accade sulla Terra, per le future basi spaziali è in fase di progettazione lo specchio robotico selezionato nella Biennale di Shenzhen nel 2019, sviluppato dal progettista spaziale Raffi Tchakerian, e i cui prototipi sono stati installati nella stazione ferroviaria di Shenzen. “E’ uno specchio – dichiarava Tchakerian in un’intervista – che riesce a leggere le emozioni con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e di una telecamera integrata che scansiona il volto: a seconda di ciò che vede, lo specchio modifica il suo colore per adattarsi allo stato d’animo di chi ha di fronte e può perfino cercare di far sorridere chi è triste o ansioso. In seguito ho proposto di utilizzare queste tecnologie integrate nelle stazioni spaziali durante le missioni di lunga durata o durante i lunghi viaggi”.
Naturalmente questo specchio, come molte tecnologie sviluppate per lo spazio, potrà trovare applicazioni assolutamente terrestri volte a monitorare lo stato emotivo di pazienti o in altre situazioni non solo sanitarie.
Al CES 2024 Baracoda, azienda del settore della tecnologia sanitaria applicata agli ambienti di vita quotidiana, ha presentato BMind. Il dispositivo valuta l’umore dell’utente attraverso il riconoscimento dei gesti, il comando vocale e il rilevamento delle intenzioni e poi offre consigli personalizzati.
Fondamentale per lo sviluppo di questi prodotti e lo studio ergonomico. Per essere davvero efficaci ed efficienti devono essere facili da usare, piacevoli per l’umano nell’interazione, in definitiva centrati sull’essere umano.
E torniamo per un attimo da dove abbiamo cominciato: specchio, specchio delle mie brame.
Ebbene, nella favola dei fratelli Grimm del 1812 non c’era nessun bacio del Principe. Nel film Disney, il bacio del Principe a Biancaneve fu uno dei tanti cambiamenti che la casa cinematografica apportò alle fiabe e ai finali.
La fiaba terminava con il Principe innamorato di Biancaneve che la trasportava nel suo palazzo: “A un certo punto uno dei servitori del principe, arrivati per trasportare la bara al castello, inciampa in una radice sporgente e fa cadere la bara giù per il fianco della collina. Durante la caduta, dalla bocca di Biancaneve esce il boccone di mela avvelenato e così la ragazza si risveglia. Biancaneve s’innamora subito del principe e vengono organizzate le nozze, a cui viene invitata anche la Regina cattiva”.
Sul finale vi annuncio la prossima room su Clubhouse di GrandiDonne, per amanti di felini e femminile: Femme et Chatte: Arte Storie Leggende Curiosità felino-femminili.
Gatto, dolcissimo batuffolo perfetto per il benessere umano, tanto da essere coinvolto in progetti di Pet Therapy negli ospedali pediatrici, ma anche uno dei più temibili “serial killer” esistenti in natura. Naturalmente per le sue prede.
Donne e gatti sono uniti da un antico legame, che ha ispirato artisti di ogni epoca; ma li legano anche superstizioni e pregiudizi che li resero entrambi vittime di torture e orribili esecuzioni.
E il gatto si riconosce nello specchio? È stato l’etologo Gordon Gallup negli anni Settanta del secolo scorso, a sviluppare il «test dello specchio» per misurare le facoltà cognitive dei primati. Il test dello specchio non è un test di intelligenza ma ci fa capire qual è la funzione della vista nelle varie specie.
La vista del gatto è formidabile ma non si riconosce nello specchio perché basa il suo riconoscimento e quello degli altri gatti e animali, compresi noi umani, con l’olfatto.
Di questo e altro ne parleremo la prossima settimana.
Per collegarsi e ascoltare le serate GrandiDonne:
– scaricare sul cellulare la app gratuita Clubhouse
– crearsi un account
– collegarsi alla app il prossimo 29 ottobre alle 21:00 per una nuova serata da trascorrere con noi.
Per ulteriori informazioni: info@immaginecitta.org
Sito web: www.immaginecitta.org
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“Più lento, più profondo, più dolce”. “Con questo motto – osservava Alexander Langer – non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ha il fiato più lungo”.