Secondo Bianconi, si tratta di un malessere diffuso, in gran parte derivato dal “prepotere” di Giorgia Meloni. La Premier, sostiene Bianconi, esercita una leadership forte e determinata, ma questo atteggiamento sta creando tensioni all’interno della coalizione. Gli alleati, pur rimanendo leali al governo, sono visibilmente infastiditi dal suo piglio decisionista e dalla sua volontà di mantenere il controllo senza concedere troppo spazio di manovra. A detta di Bianconi non ci sono dubbi che questa frustrazione stia alimentando un malessere generale all’interno della Maggioranza.
Bianconi ha anche sottolineato una serie di errori comportamentali che, a suo avviso, stanno indebolendo il governo stesso. Questi errori, sebbene apparentemente marginali, stanno minando la stabilità e la coesione tra le forze politiche che sostengono l’esecutivo. In particolare, Forza Italia sembra essere la più incline a smarcarsi in vista di un futuro più autonomo e centrista. Il partito, storicamente vicino al centrodestra, sta cercando di ritagliarsi uno spazio politico che gli permetta di sopravvivere anche in caso di crisi o di eventuali cambi di leadership.
In questo contesto di fibrillazione generale, la sinistra osserva attentamente e cerca di approfittare della situazione, con l’obiettivo di indebolire ulteriormente la coalizione di Governo. Il quadro politico è reso ancora più complesso dalle continue tensioni tra Forza Italia e la Lega, specialmente su temi sensibili come lo “Ius Scholae”, il provvedimento sulla cittadinanza ai giovani stranieri che completano un ciclo di studi in Italia. Bianconi ha paragonato questo dissidio alla storica disputa tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, quando Fini iniziò ad attaccare il Cavaliere proprio sul tema della cittadinanza. Anche allora, Bianconi non era d’accordo con Fini, e oggi rivede una dinamica simile nel comportamento di Antonio Tajani, leader di Forza Italia, nei confronti di Meloni e della Lega proprio sullo Ius Scholae.
Passando poi alla crisi economica, Bianconi ha espresso il suo rammarico per le opportunità perse dall’attuale governo. A suo dire, Meloni avrebbe potuto invertire la rotta e adottare misure che avrebbero consentito all’Italia di riprendersi da anni di stagnazione economica. Tuttavia, il principale ostacolo è rappresentato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che Bianconi definisce una “vera fregatura” per il Paese. L’Italia, sottolinea l’avvocato, è costretta a restituire i soldi alla BCE con interessi esorbitanti, aggravando ulteriormente la situazione debitoria dello Stato. Ciò che rende ancora più grave la situazione è l’uso che si fa di questi fondi: vengono spesi per progetti come piste ciclabili o altre infrastrutture che, a detta di Bianconi, sono inutili e imposte dall’Unione Europea. Questo, a lungo termine, non fa altro che aumentare il debito pubblico, lasciando l’Italia ancora più indebitata e senza una vera strategia di crescita.
Infine, Bianconi ha toccato un tema molto delicato per il governo: il caso del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il recente scandalo che ha coinvolto una donna vicina al ministro rappresenta, secondo Bianconi , un problema non da poco per l’esecutivo. Questo genere di scivoloni, che possono sembrare isolati, minano la credibilità del governo e offrono facili appigli all’opposizione per attaccare la Maggioranza su questioni etiche e comportamentali.
In conclusione, l’intervento di Bianconi mette in luce un quadro politico e istituzionale molto complesso. La leadership forte di Meloni, gli errori strategici del governo, le tensioni tra gli alleati e i problemi economici legati al PNRR rappresentano sfide difficili da superare. La capacità della coalizione di mantenere la compattezza sarà cruciale per la tenuta dell’esecutivo nei prossimi mesi.
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